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- Un viaggio lungo 80 anni
Un viaggio lungo 80 anni
Epson è nata nel magnifico contesto naturale che contraddistingue le rive del lago Suwa.
Il nostro legame con questo ecosistema guida da sempre il nostro business.
Le tecnologie che promuovono lo sviluppo di prodotti innovativi devono contribuire anche al rispetto dell’ambiente.
Le tecnologie proprietarie Epson - efficienti, compatte e di precisione - rispecchiano questa filosofia. È nel nostro DNA.
La nostra storia fatta di sfide e di creatività ha origine dall’assemblaggio di componenti di orologi, da cui sono nate tante altre tecnologie che hanno portato alla progettazione di numerosi prodotti di qualità.
Dalle stampanti ai videoproiettori, dai robot ai dispositivi indossabili, le nostre tecnologie migliorano la vita in tutto il mondo.
Nel 2022 Epson festeggia il suo 80° anniversario. Ci impegniamo a essere sempre al servizio della società e dell’ambiente, creando un futuro sostenibile che migliori la vita delle persone in tutto il mondo.
Yasunori Ogawa
Presidente, Seiko Epson Corporation
Messaggio
Seiko Epson Corporation festeggia il suo 80° anniversario nel 2022. Vorremmo esprimere sincera gratitudine ai nostri numerosi clienti e stakeholder per il loro supporto.
Dalla sede vicino alle rive del lago Suwa, Epson ha iniziato il suo viaggio come produttore di componenti per orologi. Il fondatore dell’azienda si impegnò fin dall’inizio a non inquinare le acque del lago Suwa e continuiamo a onorare il suo impegno ancora oggi.
Noi di Epson siamo da sempre un’azienda improntata alla creatività e ci impegniamo a fornire prodotti e servizi che superino le aspettative dei clienti in tutto il mondo basandoci su tecnologie efficienti, compatte e di precisione che sviluppiamo e perfezioniamo sin dalla nostra fondazione, nel 1942.
A marzo 2021 abbiamo aggiornato la nostra vision aziendale, Epson 25, e ora stiamo operando nell’ottica della vision Epson 25 Renewed, che definisce come nostro obiettivo ambizioso “raggiungere la sostenibilità e arricchire le comunità”. In passato utilizzavamo le nostre tecnologie per creare prodotti innovativi. In futuro cercheremo di impiegare le nostre tecnologie anche per risolvere i problemi della società, concentrandoci in particolare sul superamento delle sfide ambientali globali.
Credo che il nostro scopo come azienda sia contribuire alla società e alla felicità dei dipendenti. Credo anche che i due aspetti siano inseparabili. Prendersi cura dei nostri dipendenti e contribuire alla società genereranno in noi fiducia e orgoglio, che ci spingeranno a portare avanti il nostro impegno in questa direzione.
Continueremo a collaborare con i nostri numerosi stakeholder per risolvere i problemi della società, perseguire la sostenibilità e migliorare la qualità della vita in tutto il mondo.
Capitolo 1
Suwa, dove tutto ebbe inizio. Lezioni della natura.
Tutti hanno un luogo che definiscono casa.
Anche noi.
Suwa, nel cuore del Giappone.
La nostra storia è iniziata in un vecchio magazzino di miso
dalla vision di Hisao Yamazaki e dei suoi nove dipendenti.
Siamo cresciuti qui, circondati dal lago Suwa
e dagli altipiani delle montagne Yatsugatake.
Ancora oggi, traiamo la nostra ispirazione da questa terra.
Suwa ci ha insegnato molto.
Un modo per vivere in armonia con la natura,
che tramandiamo da generazioni.
Gli abitanti vivono e prosperano
in questo ambiente difficile
osservando le crepe nelle creste di pressione dell’Omiwatari
sulla superficie ghiacciata del lago Suwa.
Qui, il freddo invernale penetra in tutto,
un’asprezza ben compresa dai nostri antenati.
Ma invece di andarsene, si sono insediati in questo territorio,
celebrando la Terra, la Natura e il lago Suwa,
e vivendo in armonia con il lago e le montagne.
Questo stile di vita era naturale all’epoca ed è naturale per noi oggi.
Questo è lo spirito che anima la nostra abilità artigianale e costituisce la fonte di ispirazione per la nostra idea di qualità.
Articolo
L’inizio: Le coste del lago Suwa, nella prefettura di Nagano.
Prodotti realizzati in armonia con la natura
Otto decenni fa Epson ha iniziato il suo viaggio, assemblando componenti di orologi.
La prefettura di Nagano in Giappone vanta una flora lussureggiante, le maestose vette delle Alpi giapponesi e una fauna selvatica diversificata. Qui Daiwa Kogyo, il precursore di Epson, ha iniziato la sua attività il 18 maggio 1942, dalle rive del lago più grande di Nagano, il lago Suwa.
Gli abitanti della zona rispettano da lungo tempo l’ambiente naturale del lago, vivendo nei villaggi e sulle montagne, grati per la ricchezza che la terra fornisce. Il lago Suwa racchiude la bellezza e la durezza della natura, nonché la sacralità dell’ambiente. Un ambiente che da tempo nutre il popolo di Suwa. Più di 2.000 anni fa, nel periodo Jomon, i residenti pescavano nelle acque del lago e scavavano il ghiaccio per trasportarlo attraverso il lago. Per molti anni, il lago Suwa è stato fondamentale per la sopravvivenza quotidiana.
Gli inverni freddi e difficili impedivano l’agricoltura, quindi per vivere gli abitanti di Suwa si affidavano alla caccia e al cibo che trovavano in montagna, imparando a vivere con quanto la terra offriva. Una relazione stretta che esiste ancora oggi. Gli abitanti del lago Suwa erano pionieri che rispettavano l’ambiente.
Oggi, Epson impiega circa 77.000 dipendenti in tutto il mondo e le vendite aziendali globali superano il trilione di yen. Tuttavia, la società ha iniziato il suo viaggio da un vecchio magazzino di miso convertito, assemblando componenti di orologi.
L’acqua pulita e l’aria fresca hanno creato l’ambiente perfetto per produrre strumenti di precisione.
Ma la regione non è mai stata ricca, e Hisao Yamazaki, il fondatore dell’azienda, ha visto il potenziale nel luogo in cui un tempo prosperava l’industria della seta greggia. Ha immaginato un nuovo settore che avrebbe ripristinato la vitalità dell’area e la vita dei residenti. Yamazaki è tornato a Suwa per prendere il controllo dell’attività di famiglia.
Insieme al sindaco di Suwa e ad altri importanti leader aziendali, Yamazaki si è rivolto a Shoji Hattori, amministratore delegato di Daini Seikosha (oggi Seiko Instruments), con l’idea di sviluppare strumenti di precisione.
Il gruppo riteneva che il clima di Suwa fosse come quello della Svizzera, caratterizzato da una bassa umidità estiva e quindi perfetto per un’industria di precisione. Riteneva che Suwa potesse diventare la Svizzera dell’Oriente e iniziò le operazioni di assemblaggio di orologi. L’azienda aveva solo nove dipendenti.
La visione di Hisao Yamazaki vive ancora oggi.
La passione di Yamazaki per la creazione di un’industria degli orologi giapponese lo ha portato a raccogliere componenti alla fine degli anni ’40. Quelli che non riusciva a procurarsi, li costruiva. Il 21 gennaio 1946 disponeva di quelli necessari per assemblare quattro orologi, completati il giorno successivo dopo una notte di montaggio.
Solo due dei quattro orologi funzionavano, ma fu l’inizio del percorso caratterizzato dalla sperimentazione che ancora oggi vive in Epson.
Yamazaki ha mostrato una forte determinazione proclamando: “Ci metterò il cuore e l’anima. Dobbiamo tutti unirci per assicurarci che questa attività affondi le sue radici qui”.
Questo emozionante messaggio ispira Epson ancora oggi. Successivamente Shoji Hattori, che da allora era diventato presidente, descrisse Yamazaki come un uomo integro e impegnato. L’atteggiamento di Yamazaki permea ancora la cultura aziendale di Epson.
Capitolo 2
In Seiko Epson, realizziamo tutti i nostri prodotti con un occhio di riguardo verso l’ambiente. È la promessa che abbiamo fatto a Suwa.
Siamo nati in una terra circondata dallo splendore della natura, con un lago che si stende dinanzi a noi. Anche chi non aveva mai visto altri luoghi nel mondo, era consapevole della bellezza di questo paesaggio. Il fondatore dell’azienda, Hisao Yamazaki, si era impegnato a non inquinare mai il lago Suwa, preservandone la bellezza. La natura, nonostante la sua maestosità, è delicata e vulnerabile e, indipendentemente dall’abilità con cui realizziamo i nostri prodotti, comprometterla fa sminuire il valore che possiamo dare come azienda.
Siamo nati in armonia con la comunità e con questa natura. Il lago Suwa è emerso dall’attività tettonica milioni di anni fa. Naturalmente, Suwa ha il suo passato e il suo presente. Yamazaki ha fatto la sua promessa al lago Suwa in cambio della possibilità di produrre nella zona. Di conseguenza, la sua vision si è tramandata di generazione in generazione e ha dato vita ai nostri valori. Senza la natura, la nostra attività non sarebbe possibile.
Quando ci guardiamo intorno, vediamo alberi maestosi protesi verso il cielo. Basta ascoltare con attenzione per percepire l’ebbrezza della vita sul lago Suwa, ed è sempre stato così. La ricchezza della natura nel posto giusto e nel momento giusto. La nostra maestria artigiana ha raggiunto ogni angolo del mondo e continuiamo a creare affrontando i problemi globali più difficili.
Produzione in armonia con la natura.
Sin dal primo giorno, la nostra missione è stata quella di salvaguardare l’ambiente, producendo in armonia con la natura.
“Non dobbiamo mai inquinare il lago Suwa.” Queste sono state le parole del nostro fondatore, Hisao Yamazaki. Per sviluppare la nostra attività su queste rive immerse nella natura, abbiamo stabilito un rapporto armonioso con la comunità locale e abbiamo lavorato per preservare l’ambiente: questa è stata la nostra missione fin dall’inizio.
Trattiamo le acque reflue per proteggere il lago Suwa e, negli anni ‘70, abbiamo definito standard ambientali interni e volutamente più rigorosi dei limiti stabiliti dalla legge per prevenire l’inquinamento.
Come azienda manifatturiera, la produzione e la consegna di nuovi prodotti ha spesso un effetto negativo sull’ambiente. Tuttavia, bilanciare la tutela dell’ambiente con le attività aziendali è sempre stato il fulcro della nostra attività in Seiko Epson. È una cultura tramandata di generazione in generazione, che è rimasta invariata mentre la nostra attività globale si sviluppava e si espandeva.
Tecnologia e informazione hanno poco valore senza umanità e creatività.
Negli anni ‘80, quando il buco dell’ozono è diventato un argomento d’attualità, Seiko Epson è stata la prima azienda al mondo a impegnarsi a eliminare i CFC. Tsuneya Nakamura, ex CEO, ha dichiarato: “Non possiamo usare prodotti dannosi per l’ambiente. La tecnologia e l’informazione non hanno un valore intrinseco, diventano utili e preziose solo attraverso l’umanità e la creatività nelle mani delle persone che le utilizzano.” Nel 1992, l’azienda ha ottenuto la completa eliminazione di CFC specifici in Giappone e l’anno successivo abbiamo raggiunto questo obiettivo in tutto il mondo.
Nakamura ha affermato: “In assenza di un’alternativa efficace, le nostre attività senza CFC si sono svolte senza chiare prospettive di successo e hanno messo in discussione ciò che è possibile realizzare. Abbiamo ricevuto il premio Stratospheric Ozone Protection Award dall’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, che ho ritirato a Washington a nome di tutti i nostri dipendenti. È stata un’esperienza memorabile.”
Ottant’anni dopo la nostra fondazione, il nostro credo e i nostri valori rimangono inalterati. Nel 2016 abbiamo lanciato PaperLab A-8000, un sistema per la produzione di carta in ufficio che distrugge i documenti cartacei riservati e ricicla la carta con un processo a secco, conservando così una risorsa preziosa, l’acqua.
Abbiamo incluso la sostenibilità nella nostra vision di lungo periodo. La nostra Environmental Vision 2050 afferma che diventeremo “carbon negative” e ridurremo a zero l’impiego delle risorse vergini, un obiettivo ambizioso che intendiamo raggiungere.
Quali problemi sociali possiamo risolvere attraverso la nostra tecnologia?
Come piccola azienda, nata da un’area immersa nella natura e cresciuta attraverso la coesistenza con la comunità locale, continuiamo a lavorare per risolvere i problemi sociali attuali.
Le idee che hanno guidato la nostra azienda sin dai suoi albori rimangono profondamente radicate nella nostra Management Philosophy attuale, che riassumiamo nel motto “La Terra è la nostra amica”.
Capitolo 3
Abbiamo fornito al mondo un tempo preciso.
Il nostro primo progetto più importante, iniziato nel 1959, venne chiamato 59A e avrebbe ridefinito l’orologeria, dai modelli meccanici alle nuove tecnologie. L’obiettivo: creare la prossima generazione di orologi ultraprecisi per cambiare le competizioni sportive. Il risultato sarebbe stato il primo orologio al quarzo al mondo e la nascita delle nostre tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza. Una mentalità che rimane intatta ancora oggi.
Tutto ebbe inizio con il sogno di cambiare il mondo. Partecipammo a un concorso internazionale di orologeria in Svizzera, la patria dell’orologeria meccanica. Il nostro primo tentativo nella divisione Orologi da polso fu un fallimento, ma ci spinse ad andare avanti. Successivamente, grazie all’instancabile impegno dei dipendenti, abbiamo creato orologi più accurati e ottenuto alcuni dei premi più prestigiosi al mondo.
Tuttavia, i premi ci interessano relativamente. La nostra missione è offrire una misurazione accurata del tempo alle persone di tutto il mondo. Quindi, abbiamo messo a disposizione del mondo la nostra tecnologia al quarzo, frutto della nostra ricerca di tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza. Ora questa tecnologia brevettata è diffusa in tutto il mondo e offre a tutti un calcolo più preciso del tempo. Secondo noi il tempo non appartiene a nessuno, tutti ne abbiamo diritto. Da allora sono passati molti anni, ma la ricerca di una tecnologia in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza continua.
Orologeria a 360°. Per diventare i migliori ci vuole la massima precisione.
La risposta a questa sfida sono state le nostre tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza.
La filosofia alla base di tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza.
La mentalità della nostra azienda è sempre stata quella di ideare e realizzare prodotti con una tecnologia che permettesse di risparmiare energia, tempo, sforzo e spazio.
Gli orologi della metà del 20 secolo richiedevano più energia, erano più grandi e offrivano meno precisione rispetto a quelli odierni. L’obiettivo era quello di renderli più piccoli, più accurati e più efficienti.
Di conseguenza, gli orologi Seiko offrono comodità e rendono la vita più colorata. I dipendenti Epson si impegnano a padroneggiare tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza, portando queste qualità ai prodotti e al mondo intero.
Dopo il 1945, Daiwa Kogyo e lo stabilimento di Suwa di Daini Seikosha, che si fusero in Suwa Seikosha nel 1959, iniziarono la produzione di orologi da polso su larga scala. Nel 1959, grazie ad alcuni ingegneri eccellenti, l’azienda sviluppò il primo orologio da polso progettato originariamente in Giappone, il Marvel. I giapponesi lo consideravano un’impresa incredibile per la sua precisione e qualità, e il Marvel conquistò i primi cinque posti nel test di confronto della qualità del Ministero del commercio internazionale e dell’industria giapponese per la valutazione degli orologi nazionali.
Nel 1958, l’azienda occupava i primi nove posti nel test di confronto della qualità per la valutazione degli orologi internazionali. Tuttavia, invece di adagiarsi sugli allori, Seiko Epson ha puntato a un obiettivo più ambizioso: diventare leader mondiale.
Project 59A e la nascita del primo orologio da polso al quarzo al mondo.
Questo evento segnò l’avvento di tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza. Project 59A (questa la sua denominazione interna) avrebbe cambiato la storia dell’orologeria mondiale.
Il nome si riferisce all’anno 1959 e “A” indica l’importanza del progetto. Iniziò con tre proposte: un orologio a diapason elettronico, un settore in cui un’altra azienda era leader, un orologio con bilanciere elettrico e un cronometro al quarzo, che all’epoca aveva le dimensioni di un armadietto.
Le prime due proposte presentavano diversi punti deboli, quindi gli sforzi si concentrarono sul cronometro al quarzo, che avrebbe cambiato il corso della storia dell’orologeria. I primi orologi al quarzo che sviluppammo avevano ancora le dimensioni degli orologi da tavolo, ma l’azienda iniziò a partecipare al concorso di cronometria di Neuchâtel, in Svizzera, un modello di riferimento per gli orologi. Mentre si impegnava a ridurre le dimensioni e migliorare l’accuratezza, l’azienda cominciò ad aggiudicarsi premi nelle categorie Cronometro marino e Cronometro da ponte, mostrando al mondo un nuovo livello di standard. Migliorando la tecnologia a ogni partecipazione all’Observatory Chronometer Competition, l’azienda ridusse ulteriormente le dimensioni e l’efficienza energetica attraverso applicazioni pratiche come il team di osservazione dell’Antartide e il treno proiettile Shinkansen. Nel 1969, dieci anni dopo il Project 59A, Seiko lanciò il primo orologio da polso al quarzo del mondo, il Seiko Quartz Astron 35SQ.
Automazione della produzione ed espansione portano alla produzione di massa su scala globale.
Rivolgendo l’attenzione per un momento alla produzione, Seiko Epson semplificò il design, la divisione della manodopera (Belt-Line) e l’assemblaggio automatizzato a metà degli anni ‘60, poiché l’alta precisione richiede un coordinamento elevato. L’origine delle nostre attuali soluzioni di produzione, o robotica, è una tecnologia automatizzata. Nel 1983, l’azienda ha avviato le vendite esterne di robot per assemblaggio di precisione e, nel 2009, il business si è ampliato. Successivamente sono arrivati i robot compatti a 6 assi, che offrono prestazioni ottimali per l’assemblaggio di precisione di piccoli pezzi.
Con l’evoluzione dell’automazione nell’orologeria, Seiko Epson è diventata leader mondiale nella produzione di orologi da polso.
La tecnologia deve essere al servizio di tutti, non di pochi eletti
L’azienda non solo ha continuato a sviluppare la tecnologia degli orologi al quarzo, ma ha anche perseguito i progressi in termini di accuratezza degli orologi meccanici, gareggiando contro alcuni grandi nomi al concorso di cronometria di Neuchâtel. Nel 1964, Seiko presentò il suo primo orologio meccanico, ottenendo solo il 144° posto.
Tuttavia, questi scarsi risultati spinsero l’azienda a migliorarsi e, al concorso dell’Osservatorio di Ginevra del 1968, Seiko conquistò le prime posizioni nella categoria degli orologi da polso meccanici. Fu una dimostrazione dell’efficacia della nostra tecnologia di precisione. Tra i vincitori c’era Kyoko Nakayama, la prima donna a ricoprire il ruolo di “maestro artigiano contemporaneo” e la prima donna nella lunga storia del concorso a partecipare e conquistare il premio.
Le competizioni di alta precisione sono come le gare di F1 e i prodotti differiscono dalle versioni commerciali. Per rendere disponibili prodotti migliori a più persone, la tecnologia e le tecniche utilizzate per sviluppare gli orologi furono veicolate nel marchio Grand Seiko.
Non abbiamo riservato questa tecnologia allo sviluppo di orologi compatti, efficienti e accurati per pochi. L’abbiamo invece resa disponibile in modo che tutti potessero usufruire di orologi accurati e di altissima qualità. Il risultato sono stati gli orologi da polso al quarzo, una tecnologia sviluppata in Giappone e ora diffusa in tutto il mondo, che hanno consentito a chiunque di leggere l’ora in modo accurato dal proprio polso.
Oggi, Seiko Epson rimane ferma nella convinzione che la tecnologia da sola non risolva i problemi: la mentalità dei dipendenti è imprescindibile.
Le tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza riducono l’impatto ambientale e questa posizione aziendale si è ampliata per offrire fiducia e speranza non solo ai dipendenti, ma anche alle comunità di tutto il mondo.
Capitolo 4
Se non esiste, lo costruiremo.
Il Giappone era al settimo cielo. Avevamo segnato il momento della vittoria.
Il prestigioso evento sportivo internazionale del 1964 riempì la nazione di entusiasmo. Atleti di tutto il mondo si erano allenati duramente per quel momento. Ore, minuti e secondi determinano vittorie e sconfitte. Siamo i custodi del tempo. E lo facciamo sapere al mondo con lo slogan: “Un passo in avanti rispetto ai precedenti dispositivi di cronometraggio”.
Il mondo ha celebrato questa nuova precisione e velocità, che ha segnato una nuova era nel cronometraggio per i Giochi. E questo successo avrebbe portato a innovazioni della stampa in grado di cambiare il mondo, tra cui la prima stampante digitale compatta e leggera e l’orologio al quarzo.
Abbiamo sviluppato e implementato le tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza necessarie per produrre i componenti degli orologi al quarzo, una novità assoluta a livello mondiale. Creare qualcosa da zero non è mai facile.
Uno da zero, due da uno: la distanza è la stessa, ma la differenza è enorme. Si narra che Suwa e il territorio intorno al lago emersero dalla bonifica del terreno nel periodo Edo. Anche l’umanità ha dato il proprio contributo alla nascita di questa terra. Creiamo ciò che deve ancora essere creato. Questo spirito è la forza trainante della produzione in Epson.
Se non esiste, lo costruiamo.
È questo spirito di creatività e sfida che favorisce la nascita di novità assolute.
Dagli orologi alle stampanti: la storia poco nota di Seiko Epson.
Nel 2022, molti conoscono Seiko Epson, o solo Epson, per le stampanti e i videoproiettori.
Seiko Epson affonda le proprie radici nell’orologeria, ma non sono in molti a sapere le cause che hanno portato all’espansione dell’azienda. L’evento sportivo internazionale del 1964, in cui Seiko divenne cronometrista ufficiale, fu uno spartiacque per la società.
Misurazione e registrazione dei risultati delle gare in modo rapido e accurato
La scienza era il tema di questo evento e Seiko, con lo slogan “Un passo avanti rispetto alla cronometria convenzionale”, venne selezionata come cronometrista ufficiale. Epson, una società del Seiko Group allora denominata Suwa Seikosha, svolse un ruolo fondamentale ai Giochi. L’azienda aveva sviluppato un cronometro a cristalli basato sulla tecnologia degli orologi al quarzo del Project 59A. L’azienda inoltre sviluppò, e per un periodo di tempo commercializzò, un timer di stampa. Questo orologio digitale con oscillatore al quarzo offre un cronometro elettronico, un display digitale e un’opzione di stampa.
Queste innovazioni spianarono la strada a velocità e precisione senza precedenti e l’attività di orologeria dell’azienda iniziò a prosperare. Le parole “per la prima volta nessuno si è lamentato della cronometria” la dicevano lunga.
A questo successo fece seguito la prima stampante digitale compatta e leggera al mondo, EP-101 (1968). L’anno successivo venne lanciato il primo orologio al quarzo al mondo, il Seiko Quartz Astron 35SQ.
Sviluppo di EP-101
Negli anni successivi all’evento sportivo del 1964, l’azienda iniziò a occuparsi internamente di tutte le attività di marketing, vendita e assistenza. Alla fine degli anni ‘60, quando comparvero le primi calcolatrici elettroniche da tavolo, l’azienda si concentrò sulle piccole stampanti che avevano potenziali applicazioni nelle calcolatrici. Il risultato fu la commercializzazione di EP-101 nel 1968.
EP-101 segnò una nuova era nella stampa digitale. La stampante era leggera e abbastanza piccola da stare nel palmo di una mano. Inoltre, utilizzava 1/20 dell’energia delle stampanti convenzionali. Epson sviluppò la stampante con lo stesso spirito di sempre: se non esiste, dobbiamo inventarla. Questo concetto nel campo delle apparecchiature informatiche è diventato un’opportunità per sfruttare le tecnologie in grado di garantire precisione, efficienza e compattezza dell’azienda, maturate nella produzione di orologi. EP-101 superò le aspettative con oltre 1,44 milioni di unità vendute.
Lo sviluppo di EP-101, un timer di stampa utilizzato per programmare in modo rapido e accurato eventi sportivi internazionali, diede il via a quello che oggi è il core business dell’azienda: le soluzioni di stampa.
Mai adagiarsi sugli allori. I più elevati standard di artigianalità.
Il progetto di sviluppare un orologio da polso al quarzo andava avanti. L’obiettivo era ridurre un orologio al quarzo alle dimensioni di un orologio da polso, risparmiando spazio ed energia. Per fare ciò, l’azienda dovette superare molti ostacoli. Nello specifico, si trattava di produrre un cristallo oscillatore, circuiti elettronici e un motore in dimensioni allora inesistenti. Epson decise quindi di realizzarli internamente, poiché procurarseli da fonti esterne avrebbe posto una nuova serie di problemi.
Nel 1969, l’azienda presentò il primo orologio da polso al quarzo del mondo, il Seiko Quartz Astron. Quell’evento inaugurò una nuova era di successi e riconoscimenti nel settore dell’orologeria, tra cui un prestigioso IEEE Milestone Award (2004) e l’Heritage of Future Technology (2018 e 2019), a testimonianza dei contributi dell’azienda allo sviluppo tecnologico per il mondo. Tra i risultati raggiunti figura anche il primo orologio digitale LCD al quarzo con display a sei cifre, lanciato nel 1978.
Dal timer di stampa ed EP-101 alla commercializzazione dell’orologio al quarzo, tutti i prodotti rappresentano un’innovazione. Se qualcosa non esiste, lo realizziamo noi. Non ci sono mai state titubanze su questo spirito di creatività e sfida, che resta invariato ancor oggi.
Capitolo 5
Lo spirito di creatività e sfida è più vivo che mai.
Con te sempre e per sempre.
La prima stampante digitale, EP-101, portò nuovo valore al mondo.
Il nostro nome, Epson, riflette il desiderio di creare stampanti che seguano le orme di EP-101. Figli di EP, o EP SON. ADa allora abbiamo generato molti di questi figli nel mondo, non solo in Giappone.
Abbiamo posto le basi per una cultura della stampa fotografica a casa e per le presentazioni su grande schermo. Tuttavia, oltre ogni vetta c’è di più. Le aspirazioni non sono cose che gli altri devono decidere; le decisioni spettano a noi.
Indipendentemente dall’epoca, dobbiamo forgiare il futuro. A casa, in ufficio, nel commercio e nell’industria, ovunque, dobbiamo affrontare la sfida di chiudere i cicli delle risorse e aggiungere nuovo valore a ciò che è stato utilizzato. Utilizziamo ciò di cui abbiamo bisogno, quando ne abbiamo bisogno e solamente la quantità necessaria.
Siamo nati da Suwa, Nagano. Come i nostri predecessori aprirono la strada a un nuovo mondo, anche noi apriremo la strada al futuro, raggiungendo la sostenibilità e arricchendo le comunità.
Epson si impegna
a risolvere i problemi sociali in tutto il mondo.
Soluzioni su scala globale per raggiungere il maggior numero possibile di persone.
La vision di Epson è quella di utilizzare nuove tecnologie per risolvere i problemi del mondo e tradurre i sogni in realtà.
Nel 1975, abbiamo creato il marchio Epson con l’obiettivo di sviluppare nuove stampanti e altre apparecchiature informatiche e di entrare nel mercato globale. Il nome del marchio riflette il desiderio di continuare a creare molti prodotti e servizi, o i “figli” di EP in diversi settori, proprio come la stampante digitale EP-101, un grande successo che ha dato nuovo valore ai nostri clienti.
Nello stesso anno inaugurammo il nostro primo ufficio vendite all’estero, Epson America, Inc. Oggi, Epson ha una rete di vendita internazionale e distribuisce i propri prodotti in tutto il mondo.
L’innovazione nella stampa iniziata con EP-101 portò a Epson Stylus Color, la prima stampante inkjet a colori al mondo. Con una risoluzione di 720 dpi, questo prodotto definì la cultura della stampa fotografica e a colori per uso domestico. Nel 1989 lanciammo il videoproiettore LCD VPJ-700 e da allora abbiamo creato e promosso la cultura delle presentazioni su grande schermo con i videoproiettori. Oggi, Epson non si limita alla stampa e alla videoproiezione. Le nostre innovazioni hanno rivoluzionato la produzione. La nostra tecnologia di rilevamento migliora la vita. La nostra ricerca elabora soluzioni per le questioni ambientali. Epson offre nuovo valore al mondo.
Innovazioni nella stampa
Epson iniziò a sviluppare una delle sue attività principali, le stampanti inkjet, nel 1978, utilizzando la tecnologia piezoelettrica per le testine di stampa, la tecnologia al centro di tutte le stampanti inkjet Epson. Il metodo non utilizza calore per espellere l’inchiostro, quindi le testine di stampa durano più a lungo e mantengono prestazioni superiori per molto più tempo. I progressi nella tecnologia piezoelettrica hanno portato alla creazione della testina di stampa PrecisionCore, che offre una straordinaria qualità delle immagini a velocità notevolmente superiori con consumi energetici ridotti. Questa tecnologia di base viene impiegata per numerose applicazioni in ambito domestico, business, industriale e commerciale.
La nostra tecnologia
Metodo piezoelettrico all’inizio dell’innovazione della stampa
La continua evoluzione della tecnologia e il contributo alla società
Metodo piezoelettrico all’inizio dell’innovazione della stampa.
La continua evoluzione della tecnologia e il contributo alla società
Tecnologia inkjet proprietaria Epson Micro Piezo
Le testine di stampa Epson Micro Piezo sono il fulcro di tutte le stampanti inkjet Epson. Questa tecnologia unica è stata la forza trainante dello sviluppo delle soluzioni di stampa Epson.
La stampa inkjet si ottiene tramite l’espulsione diretta di gocce d’inchiostro ultrasottili su supporti come la carta. Originariamente la tecnologia di stampa inkjet più comune era la stampa inkjet termica, che utilizza il calore per espellere le gocce d’inchiostro. Epson, tuttavia, ha scelto di puntare sulla tecnologia piezoelettrica e da allora ha continuato a innovare in tal senso.
Le testine di stampa piezoelettriche estraggono l’inchiostro meccanicamente anziché mediante riscaldamento. Gli elementi piezoelettrici, che cambiano forma quando viene applicata tensione, forniscono la forza meccanica. Poiché non riscaldano l’inchiostro, i sistemi piezoelettrici sono compatibili con una gamma di inchiostri molto più ampia e durano molto più a lungo dei corrispettivi termici. Le testine di stampa piezoelettriche controllano con estrema precisione il modo in cui le gocce d’inchiostro si depositano sul supporto, per offrire una qualità delle immagini eccezionale e velocità elevate.
La prima stampante inkjet di Epson, IP-130K (conosciuta come SQ-2000 al di fuori del Giappone), venne lanciata nel 1984. Si trattava di un sistema piezoelettrico e venne accolto favorevolmente per l’uso in ufficio. Il lavoro di Epson per migliorare le testine di stampa piezoelettriche culminò nello sviluppo della tecnologia proprietaria Micro Piezo.
Lo sviluppo fu estremamente complicato e ricco di insidie, ma il team R&S di Epson riuscì a superare i numerosi ostacoli incontrati lungo il percorso.
MIl primo percorso definito verso l’avvento della tecnologia Micro Piezo
Intorno al 1980, l’attività di stampa di Epson era in forte espansione. La crescita fu trainata dalla TP-80, la prima stampante ad aghi dell’azienda (1979), e dalla MX-80, una stampante per personal computer (1980).
Tuttavia, lo scenario del mercato cambiò improvvisamente quando un concorrente lanciò una stampante laser nel 1984. Le stampanti ad aghi non potevano competere con la qualità e la velocità di queste stampanti laser. Epson intuì immediatamente la minaccia per la propria attività e reagì con prontezza.
Nel giro di pochi anni, Epson avrebbe trovato per caso un’idea capace di scongiurare questa minaccia. Nel 1989, un’azienda europea propose di utilizzare elementi piezoelettrici come attuatori per azionare le testine di stampa nelle stampanti ad aghi. Un membro del team di sviluppo di Epson, che era presente alla riunione, ebbe dunque l’idea di applicare elementi piezoelettrici alle stampanti piezoelettriche anziché alle stampanti ad aghi. Fu il primo passo importante verso lo sviluppo della tecnologia Micro Piezo di Epson.
Fino a quel momento, Epson aveva avuto difficoltà con l’elevata tensione di trasmissione e piccoli cambiamenti nella forma degli elementi piezoelettrici. L’azienda si rese conto tuttavia che questi problemi potevano essere superati utilizzando elementi piezoelettrici multistrato, che subiscono maggiori cambiamenti di forma a tensioni inferiori. Grazie a questa scoperta, Epson poté sviluppare una tecnologia in grado di competere con le stampanti laser e inkjet termiche.
Testine di stampa Micro Piezo in continua evoluzione e il loro contributo alla società
Per sviluppare la tecnologia Micro Piezo, fu necessario risolvere complessi problemi tecnici. In primo luogo, gli elementi piezoelettrici sono realizzati in ceramica. Il modo tradizionale di produrre gli elementi era quello di cuocere la ceramica come un mattone, tagliarla a fette sottili e poi lucidarla fino allo spessore desiderato. Tuttavia, la ceramica diventa molto fragile dopo la cottura e gli elementi piezoelettrici si potrebbero incrinare o spezzare al di sotto di un determinato spessore.
Per superare questo problema tecnico, il team di sviluppo creò elementi piezoelettrici impilando vari strati sottili di circa 20 micrometri, come un condensatore in ceramica, e tagliandoli nelle forme appropriate per realizzare un attuatore. In tal modo, si ottenne un elemento piezoelettrico sottile creando la struttura multistrato prima di cuocere e impilare gli elementi piezoelettrici in strisce. Questo metodo fu un punto di svolta nella tecnologia piezoelettrica.
Fu così che Epson, dopo una lunga serie di tentativi, sviluppò con successo le testine di stampa Micro Piezo, che hanno aperto la strada a elementi piezoelettrici più sottili e a testine di stampa di dimensioni inferiori.
Lo sviluppo della testina di stampa Micro Piezo iniziò nel 1990 e la produzione di massa prese il via entro la fine del 1992. Nel 1993, la stampante inkjet monocromatica Epson Stylus 800 diventò il primo prodotto dotato di testina di stampa Micro Piezo. La tecnologia Micro Piezo ha continuato a evolversi. Le testine di nuova generazione erano chiamate ML Chip (ceramica multistrato con segmenti piezoelettrici iperintegrati). I loro elementi piezoelettrici erano meno soggetti a subire danneggiamenti, il che rendeva le testine più facili da produrre in grande quantità. Furono seguite dalle testine di stampa TFP (Thin Film Piezo), che avevano gli elementi piezoelettrici più sottili possibili, e infine dalle testine di stampa PrecisionCore, che offrono una maggiore velocità e qualità delle immagini. Le testine di stampa Micro Piezo non solo offrono prestazioni, precisione, velocità e qualità delle immagini eccezionali, ma hanno anche consumi energetici ridotti, nel rispetto dell’ambiente. Queste funzionalità hanno consentito alle testine di stampa Micro Piezo di espandersi rapidamente nei segmenti della stampa commerciale, industriale e per l’ufficio.
Le testine di stampa Epson Micro Piezo hanno il potenziale per evolversi ulteriormente e soddisfare una gamma ancora più ampia di esigenze. Le testine di stampa più dense e compatte consentiranno di ottenere una qualità delle immagini più elevata a un costo inferiore, mentre quelle con più ugelli saranno in grado di stampare a velocità ancora più elevate. Progressi del genere permetteranno a Epson di realizzare stampanti inkjet commerciali e industriali più affidabili.
Epson continuerà a innovare ed evolvere costantemente la tecnologia Micro Piezo in futuro.
Innovazioni nella videoproiezione
Sviluppando la tecnologia microdisplay, abbiamo dato al mondo un’innovazione indispensabile per ricreare immagini a colori brillanti e realistiche. Tuttavia, questo ramo della nostra attività ha riscontrato notevoli difficoltà e, a un certo punto, è stato a rischio di fallimento. Le ricerche di mercato ci hanno aiutato a superare quei momenti difficili. Abbiamo visitato clienti in tutto il mondo alla ricerca di problemi nei loro rispettivi settori e abbiamo trovato nuovi modi per risolverli grazie all’innovazione.
Abbiamo sviluppato videoproiettori che offrono immagini di grandi dimensioni in alta qualità e alta definizione, facili da vedere da qualsiasi angolazione. Oggi, i nostri videoproiettori vengono utilizzati in uffici, abitazioni, scuole e persino nell’arte digitale attraverso il video mapping, entusiasmando e sorprendendo molte persone.
La nostra tecnologia
Rivoluzionaria dopo incessanti ricerche di mercato e sforzi costanti: ripercorriamo la storia dell’innovazione visiva
Rivoluzionaria dopo incessanti ricerche di mercato e sforzi costanti:
ripercorriamo la storia dell’innovazione visiva
Connettere il mondo con la tecnologia microdisplay
La tecnologia microdisplay è al centro dei videoproiettori LCD Seiko Epson e di altri prodotti per la comunicazione visiva. Unisce la tecnologia brevettata Epson per pannelli HTPS (cristalli liquidi TFT a polisilicio ad alta temperatura) con varie tecnologie ottiche e per il design.
Prima dei videoproiettori LCD, questi dispositivi erano grandi e pesanti, non portatili e richiedevano l’oscuramento della stanza a causa della loro bassa luminosità. Tuttavia, i videoproiettori Epson 3LCD, i primi al mondo a utilizzare tre pannelli HTPS, sono caratterizzati da elevata luminosità e da basso affaticamento della vista. Non solo hanno contribuito alla cultura delle presentazioni su grande schermo, ma sono stati utilizzati anche in ambito didattico e per l’home theater. Pertanto, abbiamo mantenuto la quota più alta nel mercato dei videoproiettori da oltre 500 lumen per 20 anni dal 2001 al 2021.
La tecnologia microdisplay di Epson ha origine nel Seiko Quartz LC V.F.A. 06LC, il primo orologio digitale al mondo con display LCD a sei cifre, lanciato nel 1973. Il prodotto venne molto apprezzato per il suo display, che offriva bassi consumi energetici e un’elevata visibilità. Epson decise quindi di sfruttare i cristalli liquidi per applicazioni diverse dagli orologi da polso e così si è arrivati all’attuale impiego nei videoproiettori.
Tuttavia, all’inizio non filava tutto liscio nel settore dei videoproiettori.
Sviluppo del VPJ-700, videoproiettore LCD compatto a colori
Nel 1988, Seiko Epson diventò la prima azienda al mondo a utilizzare la tecnologia LCD in un videoproiettore e nel 1989 lanciò il VPJ-700, un videoproiettore LCD compatto a colori.
Tuttavia, vendere il primo videoproiettore al mondo non fu semplice. Il team di ingegneri venne ampliato a oltre 20 membri per lanciare una versione migliorata, VPJ-2000, ma le vendite non aumentarono, peggiorando la situazione. All’epoca, le videocamere e altri prodotti stavano diventando sempre più popolari, ma la necessità di videoproiettori LCD come dispositivo per proiettare immagini nella vita quotidiana e in ufficio era limitata.
Considerati i rischi per la continuità aziendale, la dirigenza decise di ridimensionare l’unità produttiva e adottare nuove strategie. La prima fu quella di sondare il mercato visitando clienti in tutto il mondo.
L’ultima occasione: scoprire opportunità
Cinque ingegneri e due venditori vennero scelti per reinventare il ramo d’azienda dei videoproiettori LCD. Considerando che il team originale era composto da circa 20 persone, il numero venne drasticamente ridotto.
Iniziarono a visitare varie aziende clienti in tutto il mondo e, con il passare del tempo, identificarono un’esigenza specifica sul mercato.
Negli Stati Uniti i personal computer erano molto diffusi e le presentazioni aziendali molto frequenti: effettuare tali presentazioni su un grande schermo collegato al PC sarebbe stato un successo.
Considerando che la diffusione dei personal computer aveva il potenziale di espandere il mercato dei videoproiettori, il team ha identificato che i fattori chiave non erano solo la luminosità e l’alta risoluzione per consentire di proiettare immagini in ambienti molto luminosi, ma anche piccole dimensioni e peso ridotto per la portabilità e, infine, la connessione diretta a un PC. Con l’obiettivo di raddoppiare la luminosità dimezzando dimensioni e costi, continuarono a modificare il design del prodotto e la struttura del team.
Mentre la squadra di sviluppo lavorava per aumentare la competitività dei prodotti e ridurre i costi, il team di produzione e quello di vendita continuavano a espandere il proprio raggio d’azione. Visitavano spesso i distributori e portavano il prototipo in giro per il mondo. Non appena i distributori notavano la differenza effettiva in termini di luminosità e risoluzione, avevano la certezza di poter vendere i prodotti Epson.
Stabilire un mercato: innovazione visiva senza limiti
Con dimensioni ridotte e risoluzione elevata, ELP-3000, il primo videoproiettore al mondo, venne lanciato nel 1994. All’epoca, Windows 95 era ampiamente utilizzato e offriva maggiori opportunità di effettuare presentazioni aziendali. Questo fattore fece da traino alle vendite di ELP-3000, progettato per proiettare dati da un personal computer.
Nel 1995, Epson raggiunse la prima posizione nel mercato dei videoproiettori per la casa. Il lavoro costante e i contratti che il team aveva siglato diedero i loro frutti. L’azienda ha quindi continuato a lanciare nuovi prodotti e a stabilire una cultura di utilizzo dei videoproiettori per presentazioni su grande schermo in ufficio.
E nel frattempo, nel 2002, è entrata nel mercato dei videoproiettori per la casa su larga scala con ELP-TW100, portando il colore nella vita delle persone. Grazie ai progressi compiuti anche nel campo della didattica, l’azienda sta contribuendo a costruire un ambiente in cui ogni studente possa ricevere un’istruzione equa.
La tecnologia microdisplay è stata applicata a prodotti come gli smartglass, mentre la tecnologia della sorgente luminosa laser è stata applicata ai videoproiettori. Oltre alle immagini brillanti e nitide, la longevità del prodotto e la facilità di installazione sono altri due risultati chiave raggiunti. Ciò ha incentivato l’uso del video mapping per l’arte e il digital signage nelle strutture commerciali e, grazie alle loro immagini, i videoproiettori sono diventati una fonte di entusiasmo e sorpresa per molte persone.
Le innovazioni di Epson nella comunicazione visiva continuano a supportare l’apprendimento, il lavoro e la vita mettendo i principali prodotti con tecnologia proprietaria a disposizione di persone, prodotti, informazioni e servizi, un fatto che contribuisce a migliorare la qualità della vita e a far progredire le frontiere del settore.
Innovazione per ridurre l’impatto ambientale
In qualità di azienda leader nel settore della stampa, abbiamo cercato soluzioni per ridurre lo spreco di carta stampata.
Il frutto della nostra ricerca è stato “PaperLab”. PaperLab è il primo sistema al mondo1 per riciclare la carta in ufficio mediante un processo a secco in grado di produrre nuova carta a partire da quella usata praticamente senza acqua2. Abbiamo presentato il sistema all’Eco-Products 2015, la fiera internazionale dedicata all’ambiente e all’energia, riscontrando un grande successo di pubblico.
PaperLab è dotato della “Dry Fiber Technology”, che trasforma la carta in fibre mediante una forza d’impatto senza l’uso di acqua. Contribuisce a costruire un piccolo sistema di riciclo della carta in vari luoghi, come ad esempio l’ufficio. Il nostro concetto non è “riciclo”. Si tratta di “upcycling” o riuso creativo, un modo per aggiungere nuovo valore. Attualmente, stiamo lavorando all’applicazione e all’evoluzione della “Dry Fiber Technology” in materiali diversi dalla carta, insieme a un’ampia gamma di partner coinvolti nel processo di sviluppo.
Proseguiremo nel nostro impegno per dare nuovo valore al mondo, raggiungere la sostenibilità e arricchire le comunità.
La nostra tecnologia
Innovazioni che immaginano il futuro:
Dry Fiber Technology
Nota1: tra tutti i sistemi per il riciclo della carta in ufficio che utilizzano un processo a secco. Fonte: ricerca Epson condotta a novembre 2016.
Nota2: una piccola quantità di acqua viene utilizzata per mantenere l’umidità all’interno del sistema.
Innovazioni che immaginano il futuro:
Dry Fiber Technology
Il problema della carta stampata:
due prospettive che portano a una svolta nello sviluppo
Nel 2010 l’allora presidente e representative director Minoru Usui ha posto una domanda al team di sviluppo tecnico. Secondo lui, ci doveva essere qualcosa che un'azienda di stampa leader come noi poteva compiere al riguardo.
Ciò ha spinto Kazuhiro Ichikawa, all’epoca leader del team di sviluppo tecnologico, a iniziare a visitare agenzie governative, uffici aziendali e istituti finanziari per osservare come la carta stampata veniva utilizzata e smaltita.
Ha scoperto che la maggior parte della materia stampata conteneva informazioni riservate e che il suo smaltimento era affidato a un appaltatore esterno. I clienti non erano soddisfatti della situazione.
Allo stesso tempo, ha visitato cartiere e centri di test industriali per condurre ricerche da vari punti di vista, dalla produzione della carta al riciclo. Ha appreso che sono necessarie grandi quantità di acqua per riciclare la carta evitando il rischio di inquinamento idrico e che il trattamento delle acque reflue è costoso. Guardando al di fuori del Giappone, ha scoperto che non tutte le regioni dispongono di abbondanti risorse idriche, il che aumenta le criticità nel riciclaggio della carta.
Abbiamo individuato un’opportunità di sviluppo incentrata sulla chiusura del ciclo delle risorse e sulla protezione delle informazioni riservate.
Una nuova sfida:
riciclare la carta con un processo praticamente privo di acqua
Una volta identificata la criticità, il team di sviluppo tecnologico si è concentrato su come costruire un metodo di riciclo che utilizzi una quantità praticamente nulla di acqua e produca carta di alta qualità.
Tuttavia, era un obiettivo difficile da raggiungere. Quando le fibre di carta venivano triturate troppo finemente, non era possibile produrre carta di alta qualità. Si andava per tentativi. Anche dopo più di 100 esperimenti diversi, come raschiare la carta con la malta e macinarla con i miscelatori, non è stata trovata alcuna soluzione.
La svolta è arrivata quando Ichikawa ha strappato un pezzo di carta giapponese tradizionale con le dita e ha notato che le fibre lungo i bordi strappati erano allentate e potevano essere eliminate. Ha pensato che forse sarebbe stato meglio separare queste fibre allentandole e districandole, invece che sottoporle a un processo di taglio, sfregamento o schiacciamento.
Questa idea ha portato allo sviluppo della Dry Fiber Technology di Epson, che prevede una combinazione di processi in cui la carta usata viene ridotta in fibre (distruggendo così in modo sicuro tutte le informazioni stampate su una pagina) e da tali fibre viene prodotta nuova carta. Per verificare se questa tecnologia sarebbe stata davvero accettata dal mercato, Epson ha presentato PaperLab, il primo sistema al mondo2 per riciclare la carta in ufficio mediante un processo a secco in grado di produrre nuova carta da carta usata praticamente senza acqua1 all’Eco-Products 2015, la fiera internazionale dedicata all’ambiente e all’energia. PaperLab riscosse un grande successo di pubblico.
Grandi opportunità di upcycling con Dry Fiber Technology
La Dry Fiber Technology non solo riduce in fibre, lega e forma la carta secondo necessità per una determinata applicazione, ma consente anche una lavorazione e un trattamento in precedenza impossibili, riducendo gli sprechi e sfruttando le nuove proprietà dei materiali.
PaperLab non ha consentito solo di riciclare la carta, ha anche creato nuovo valore. La Dry Fiber Technology fornisce una soluzione di “upcycling” anziché di semplice riciclo. È proprio il tipo di contributo alla società che Epson ha sempre voluto dare.
Finora, il riciclo è stato spesso visto come qualcosa che restituisce qualcosa di valore inferiore, poiché non molte tecnologie di riciclo sono state in grado di generare nuovo valore. Epson, tuttavia, spera di promuovere la cultura del riciclo come un modo per creare nuovo valore.
Utilizzando la Dry Fiber Technology per dare valore a ciò che prima veniva smaltito come rifiuto, ridurremo l’impatto ambientale della produzione.
Cosa possiamo fare per il futuro?
Raggiungere la sostenibilità e dare valore aggiunto alle comunità
Attualmente, Epson collabora con partner che hanno la nostra stessa vision per sviluppare applicazioni di upcycling con la “Dry Fiber Technology” destinate a varie tipologie di materiali, oltre alla carta. Stiamo anche elaborando soluzioni per utilizzare la Dry Fiber Technology allo scopo di produrre nuovi materiali in sostituzione di materiali derivati dal petrolio, come la plastica. Epson continuerà a sviluppare tecnologie, prodotti e soluzioni sostenibili che arricchiscono le comunità.
Nota1: una piccola quantità di acqua viene utilizzata per mantenere l’umidità all’interno del sistema.
Nota2: tra tutti i sistemi per il riciclo della carta in ufficio che utilizzano un processo a secco. Fonte: ricerca Epson condotta a novembre 2016
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