Il Calendario 2020
Il lavoro da cui sono tratte le 12 fotografie del Calendario Epson 2020 è nato osservando una realtà che di solito sfugge allo sguardo di chi vive in una città come Milano: l’idea era di rappresentare un luogo in cui la vegetazione è capace, nonostante gli innumerevoli ostacoli, di recuperare una sua dimensione selvaggia, quasi incontaminata. Dopo qualche giorno di lavoro la prospettiva in cui noi abitualmente ci muoviamo è stata invertita, come ci spiega l’autore: “Ho iniziato a fotografare gli alberi facendo in modo che fossero gli edifici ad apparire come intrusi. E l’ho fatto in appena due mesi, a ribadire come oggi l’alternarsi delle stagioni sia più frutto dello sguardo e della memoria che di un reale avvicendarsi nel tempo”.
Gli alberi, in primo piano, riprendono la scena, di nuovo protagonisti, e ritorna il colore: con la delicatezza cromatica di una stampa giapponese o con la precisione minima di un intreccio lavorato a china; in ogni caso costruzioni e palazzi possono solo essere intuiti negli spazi visibili, appaiono sullo sfondo, anonimi ed estranei.
Ancora una volta, alla stampa Epson viene affidato il compito di restituire questo racconto minimo, di dare nuova dignità a questi protagonisti, descriverne in maniera precisa i dettagli necessari e le variazioni cromatiche che nelle nostre città raccontano un tempo altrimenti mono-tono.